TRANSUMANZE

Transumanza, transitare da una terra ad un’altra…. A partire dall’etimologia, nasce una storia semplice, che è poi un insieme di piccoli racconti raccolti in diverse aree geografiche e compattati in una storia unica, per  parlare di un presente incapace di capire la bellezza della diversità culturale, una diversità economica e sociale che sembra infastidire invece che arricchire. Una diversità che diventa resistenza al pensiero unico dilagante. Un viaggio dalle montagne a valle, durante il quale un gruppo di pastori, da sempre abituati alla normalità del loro transumare, cominceranno ad incontrare una serie di ostacoli inaspettati. Il punto di vista è quello di un ragazzo, il più giovane dei pastori, uno sguardo poetico e sognatore il suo, destinato allo ‘scontro’, poiché sfuggente al cliché del ‘pecoraro’ e in deciso contrasto con quel mondo che nel nome della modernità tende ad emarginare o viceversa a fagocitare ogni cultura altra. Il racconto stesso diventa metafora di una naturale avversione al confine come dato fisico concreto, brutale, nel nome di uno spirito migrante insito nella stessa natura umana.

In scena un attore e una chitarra, seguendo lo stile dei cantastorie, con quel modo di intrecciare parole, musica e canto capace di spostare il piano narrativo verso uno stile ‘epico’, e poi l’uso di una lingua italiana sporcata da accenti dialettali, un lavoro a metà tra il ‘cunto’ della tradizione orale e l’orazione civile, con la particolarità che lo spettacolo può essere rappresentato sia su palco che in strada: non solo il pubblico che ‘sceglie’ di andare a teatro, ma anche la comunità che si raccoglie attorno al cantastorie per ascoltare e discutere. Crediamo che il racconto del cantastorie, quando si lega al racconto stesso della vita quotidiana, ai problemi del presente e alle speranze del futuro, diventi un atto creativo della contemporaneità e non uno sterile culto di un passato da idealizzare. Le tradizioni si compiono nel futuro, servono a ‘tirare avanti’, non a ‘voltarsi indietro’.

Fabrizio Pugliese

Lo spettacolo avrà luogo ad Arquata del Tronto, presso la Vecchia Fornace di Pretare

URA Teatro

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Scritto e Raccontato da Fabrizio Pugliese

Collaborazione Artistica:
Fabrizio Saccomanno