“Dio e la manutenzione dell’asina” domenica 28 settembre a Torino

Lo spettacolo del Teatro degli Acerbi partecipa al festival “Il Sacro attraverso l’ordinario”.

Per accompagnare Claudio Zanotto e l’asinella Geraldine nel cammino lungo la via Francigena, appuntamento alle 19.30 San Pietro in Vincoli (zona Teatro SAM).

Asina

NOTE ALLO SPETTACOLO

Questo è il diario di un viaggio…che si farà: un viaggio a piedi, di un uomo solo con la sua asinella, 900 chilometri dal Monginevro a Roma, lungo la Via Francigena.

Di solito avviene il contrario: prima si compie un viaggio, poi lo si racconta.

La novità del progetto sta invece nel fissare in precedenza, tramite il lavoro di scrittura e messa in scena, tutte le emozioni e le suggestioni che si immagina saranno provate lungo il percorso per poi, nel viaggio reale, andare alla ricerca delle stesse suggestioni ed emozioni da rivivere direttamente sul campo, insieme alle riflessioni che ne conseguiranno.

Un po’ come succede in campo scientifico, quando ad un azzardo teorico segue, anche diverso tempo dopo, la conferma nei fatti. Esempio recente è il bosone di Higgs, la cui esistenza è stata confermata a fine giugno 2012, dopo quarant’anni dalla sua teorizzazione.

Il pellegrino protagonista del lavoro teatrale impersona, evidentemente, ogni uomo o donna nello svolgersi del proprio personale cammino esistenziale, e da questa intenzione deriva l’altra caratteristica peculiare del progetto: le domande che nel racconto il protagonista si pone, ora stimolate dalla quadrupede e saggia compagna, ora dalle situazioni che di giorno in giorno i due affrontano, sono state raccolte dalle vive voci del pubblico e dei relatori che sono intervenuti all’iniziativa de “Il Cortile dei Dubbiosi”, una serie di incontri pubblici voluta dal Vescovo di Asti mons. Francesco Ravinale e promossa dall’équipe del Progetto Culturale della Diocesi di Asti, che si è svolta tra dicembre 2012 e marzo 2013. Il Cortile si pone come luogo di libero confronto tra credenti e non credenti su tematiche attinenti i rapporti tra scienza e fede, tra l’uomo e Dio, il significato della vita sulla terra, ecc.  

Le riflessioni emerse durante gli incontri in questa prima fase costituiscono il “cuore” del testo teatrale in fieri: sarà compito artistico del drammaturgo abbinare le singole riflessioni alle 40 tappe del viaggio, attuandone la consonanza con i luoghi visitati, con gli incontri effettuati o con la pratica quotidiana del viaggio e della cura dell’asina.

Vi sono dunque nello spettacolo due piani di narrazione: l’uno descrittivo – luoghi, incontri, azioni quotidiane del pellegrino – l’altro di indagine spirituale e meditativa.

Il senso della “ricerca” domina tutto il racconto: ricerca del proprio “io”, ricerca dell’ “altro” di cui ci si prende cura (in questo caso l’asina) e, soprattutto, ricerca del principio ontologico alla base dell’essere.

Senza contare che il viaggio vero e proprio sulla Via Francigena, sarà poi caratterizzato da una ricerca in più: quella del già “provato” e “conosciuto” nel corso della progettazione teatrale e delle sue rappresentazioni.

Ma il progetto non muterà mai la sua natura di lavoro sempre aperto, in progress, sempre disponibile ad accogliere le nuove domande e suggestioni che lo spettatore potrà condividere con l’attore in un momento di fecondo dialogo e di riflessione al termine della narrazione.

E’ questo un chiaro messaggio, un invito a chiunque voglia mettersi in marcia, accanto a Claudio e Géraldine, e riflettere sulla propria condizione di viaggiatore. O meglio: di “camminatore di domande”.

 

“Un viaggio esistenziale verso una nuova consapevolezza, verso la ricerca del proprio Io interiore. Un pellegrino che impersona ogni uomo o donna nel proprio cammino e una saggia compagna quadrupede condividono pensieri e dilemmi sulla natura divina e umana. (…) tra fare ironico, scherzoso e colloquiale, Claudio Zanotto Contino ci accompagna in una dimensione altra con una narrazione che si articola per ‘divertissement’ e casualità, con una componente linguistica intrisa di grecismi, latinismi, francesismi e parole derivate dal piemontese e dallo spagnolo.
(…) Il pubblico, rapito dallo charme del protagonista e dalla muta presenza dell’asina, percorre quello che diventa, passo dopo passo, il percorso spirituale del viaggiatore, il quale richiama l’attenzione dei presenti con il suono di un corno, tra gli sguardi incuriositi di coloro che incrociano per caso questo bizzarro corteo, in cui l’asino diventa l’elemento insolito e spettacolare.
Ogni sosta, così come le stazioni delle sacre rappresentazioni medievali, dà vita a nuove dissertazioni filosofiche sul rapporto tra Dio e la natura umana. (…) Ci vengono impartite delle vere e proprie lezioni su come comportarsi di fronte alla presenza di un asino. (…)
Lo spettacolo, carico di una forte valenza simbolica, diventa una sorta di catarsi ascetica, simbolo di un lungo e travagliato processo di maturazione ed evoluzione a cui tutti sono chiamati a partecipare, nella ricerca di una qualche verità su se stessi e sull’universo che ci circonda.”

Davide Raitano per Krapp’s Last Post

  PROMO YOUTUBE:
https://www.youtube.com/watch?v=9dI5nLeWzMY&feature=youtu.be