Lo spettacolo CORRISPONDENZE sabato 28 novembre a Nembro (Bg)

Sabato 28 novembre CORRISPONDENZE in scena a Nembro (Bg) al Teatro San Filippo Neri.

Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini firmano lo spettacolo che vede in scena le danzatrici-attrici Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres per interpretare due sorelle, al tempo stesso vicine e lontane.
Il loro legame si snoda attraverso la fitta corrispondenza fra le due donne e alcuni gesti  che, inconsapevolmente, sono uguali per entrambe. Il tutto scandito da un doppio scorrere: quello verticale della liturgia delle ore e quello orizzontale del passato che incombe sul presente.

INFO su: http://www.teatrosanfilipponeri.it/teatro/

Dolce, raffinato, una delle migliori prove di Niccolini (a Lucca unico autore con due testi) che miscela la poesia quotidiana dei piccoli gesti per farli esplodere sulla pelle: “Il ricordo è qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto?”.

Tommaso Chimenti su Il Fatto Quotidiano

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PER OBBEDIENZA: San Giuseppe da Copertino arriva a Caserta il 21 e 22 novembre

Il coinvolgente e poetico monologo dedicato al “Santo volante”, interpretato da Fabrizio Pugliese con la regia di Fabrizio Saccomanno, arriva il 21 e 22 novembre al Teatro Civico 14 di Caserta.

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PER OBBEDIENZA. Dell’incanto di frate Giuseppe” è la grande storia di un piccolo uomo fuori dall’ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante: una vita complicata, un padre sciocco e truffato dagli amici, quattro fratelli morti, una madre indurita dalla fatica e da una fede arida. Una storia che si dipana dal primo Seicento, in un’età sfarzosa e sudicia, dove trionfano malattie gravi, infezioni, una giustizia ingiusta, una Chiesa onnipotente, ma – sopra a tutto – una vocazione sublime, l’amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell’autismo che si innamora perdutamente de la mamma sua: la Madonna.

Nell’estasi, più che vedere, il soggetto diventa lui stesso madonna, divinità, demone, a seconda; così di San Giuseppe: è il divino che muove verso di lui, non il contrario. Giuseppe va in estasi con una facilità incredibile: l’unica differenza rispetto ad altre estasi, dove lo spirito abbandona un corpo immobile, sta nel fatto che lui il corpo se lo porta con sé, in volo…

Ulteriori informazioni e biglietti sul sito del Teatro Civico 14.

CAINO ROYALE a Milano dal 9 novembre

Arriva al Teatro della Cooperativa di Milano uno degli spettacoli vincitori dell’edizione 2015, CAINO ROYALE (con la regia di Rita Pelusio e in scena Andrea Bochicchio e Giovanni Longhin).

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D’accordo, quella di Caino e Abele, il fratello cattivo e il fratello buono, il reietto e il prediletto, è una storia che conosciamo tutti. Ma cosa succederebbe se i due archetipi della storia dell’umanità fossero posseduti dalla forza sovversiva e corrosiva di due clown? Chi saremmo oggi se Caino non avesse voluto uccidere Abele? E soprattutto: è possibile non essere figli di Caino? In una girandola di personaggi e situazioni surreali, tra canzoni e gag, i nostri eroi si interrogano se sia possibile cambiare le sorti della loro storia e forse della storia intera. E ingaggiano tra loro un gioco a odiarsi e amarsi che non ha fine.

Questa è la storia stralunata di due fratelli uguali e diversi, di cui uno vuole affermare la regola del conflitto e l’altro sfuggire all’assurdità di questo destino. Entrambi hanno ragione ed entrambi torto; entrambi vincono ed entrambi perdono. Il loro è un litigio continuo, un fuggire e inseguirsi tra giochi e dispetti, pensieri e risate, alla ricerca di una paternità migliore, di un’umanità più giusta.

 

 

SANTE DI SCENA a Milano dal 6 all’8 novembre

Replica all’interno del Danae Festival lo spettacolo “Sante di scena”, tra i vincitori de I Teatri del Sacro 2015.

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Produzione del Teatro delle Moire, nata in stretta collaborazione con la coreografa e danzatrice Cinzia Delorenzi, “Sante di scena” è un viaggio nell’iconografia delle monache visionarie e non, signore di fede che hanno saputo essere nella realtà e allo stesso tempo fuori dalla realtà, allestendo rappresentazioni per vivere la propria differenza di sguardo.

La Santa vista come strepitoso meccanismo teatrale, dunque, una liturgia del gioco in cui si stabiliscono graffianti contaminazioni tra passato e presente, fra le estasi mistiche di Maria Maddalena de’ Pazzi e altre sante medievali e certe degenerazioni pop del mondo religioso, dall’ex-cubista che prende i voti e diventa ballerina di Dio, a Blandina, la suora country del West che affrontò Billy The Kid.

Appuntamento venerdì 6 novembre ore 21.30 e sabato 7 novembre ore 17 – LachesiLAB in via Porpora 43/47 [MM1-2 Loreto]

Per info e biglietti: www.danaefestival.com

Proseguono le repliche dello spettacolo su Copernico firmato Carullo-Minasi

“DE REVOLUTIONIBUS –sulla miseria del genere umano”, continua le repliche in giro per l’Italia. Ecco quelle di Novembre:

3/11/15 “Teatri di Confine 2015” Teatro Sant’Andrea, Pisa

5/11/15 “Zoom Festival 2015″ Teatro Studio, Scandicci (Fi)

9/11/15 Teatro del Lido, Ostia (Rm)

20-22/11/15 Teatro Vittorio Emanuele -Stagione Sala Laudamo, Messina

In scena due attori con un carro di Tespi, in una partitura raffinata di gesti e parole. I personaggi di due Operette Morali di Leopardi: “Il Copernico” e “Galantuomo e Mondo”, inducono ad amare e ironiche riflessioni sulla nullità del genere umano. L’ingenua speranza della prima “Operetta infelice e per questo morale” si ribalta lasciando il posto alla menzogna utilitaristica di un’ “Operetta immorale e per questo felice”.

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“T/Empio – critica della ragion giusta” in scena a Torino il 27 e 28 marzo

La compagnia Carullo-Minasi replica il prossimo fine settimana a Torino, con lo spettacolo vincitore della terza edizione de I Teatri del Sacro.

Una prima regionale ospitata nella rassegna SCHEGGE 2014-2015 al CUBO TEATRO (via Pallavicino 35) sabato e domenica alle ore 21.00.

INGRESSO INTERO 8 euro
INGRESSO RIDOTTO 6 euro (under 12, studenti scuole di teatro, professionali)
Info – Prenotazioni prenotazioni@cuboteatro.it – Elisa Ariano – Mob. 3275851709
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T/Empio – Critica della ragion giusta
Libera reinterpretazione dell’Eutifrone di Platone
Scritto, diretto ed interpretato da Giovanni Carullo e Cristiana Minasi

Chiese, Palazzi di Giustizia e Teatri: luoghi immaginati tra di loro diversi, ma da millenni uniti dalla ricerca dell’uomo volta alla scoperta della Verità. Per entrare in ognuno di questi Templi, miracolo architettonico ha suggerito ingressi con gradinate d’accoglienza, forse metafora di possibile ascesa verso tentativi di Conoscenza.
Sulla gradinata del Palazzo di Giustizia due soggetti uniti dalla comune sorte di un processo che reciprocamente li attende, l’uno accusante e l’altro accusato per processi diversi, disquisiscono e si interrogano intorno ai temi del Sacro e dell’Empio, concetti apparentemente opposti -ma che per la magia argomentativa di un vero confronto- si mostrano inscindibili volti diversi di una medesima medaglia.
Giochiamo a sfidare le parole, tentando di restituire alle stesse -mettendole e mettendoci in discussione- non un pregiudizio ma un valore, non un contorno ma un contenuto. La parola, attiva, ripulita del suo contenuto persistente e di routine, trova restituita -in forza della capacità poetica di cui è portatrice- la sua immagine inaspettata, fatta di complessità, angoli e perplessità, forse Verità. (Carullo-Minasi)

PASSIONE in scena a Catania dal 19 al 21 dicembre 2014

“Passione”: Maddalena e Giovanni Crippa fanno rivivere sulla scena lo strugPASSIONE_crippagente romanzo di Testori. In scena dal 19 al 21 dicembre, il progetto di Daniela Nicosia, che firma drammaturgia e regia.

C’è una croce stilizzata al centro del palcoscenico ed è il perno di tutta l’opera, omaggio al “tormento” religioso di Giovanni Testori, uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento. Attorno a quel simbolo ruota una storia di sofferenza, solitudine e disperata ricerca d’amore, messa in scena a due voci dalla monaca Felicita e da un narratore, incarnati da Maddalena e Giovanni Crippa, fratelli d’arte che non hanno certo bisogno di presentazioni.

Dal 19 al 21 dicembre il sipario della sala Musco si aprirà su “Passione”, un dramma intenso che Daniela Nicosia ha tratto appunto dal romanzo “Passio Laetitiae et Felicitatis” di Testori, fecondo drammaturgo, scrittore, storico dell’arte e critico letterario.

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IL FIGLIOL PRODIGO in scena a Roma il 20 e 21 dicembre 2014

Sabato 20 dicembre alle ore 21 e domenica 21 alle ore 18, il Teatro biblioteca Quarticciolo (via Ostuni 8) ospiterà lo spettacolo “Il Figliol Prodigo”, tra i vincitori della terza edizione de I Teatri del Sacro. Regia di Marco Maltauro, in scena Giorgio Colangeli, Giovanni Scifoni, Patrizia Romeo.

La parabola del figliol prodigo è un racconto misterioso, scandaloso, violento. Un racconto che, in realtà, non conosciamo ancora, perché il suo culmine e il suo abisso, al pari delle altre parabole, è inconoscibile. Lo si può solo rappresentare – lasciando affiorare l’ambivalenza del rapporto tra i personaggi e lo scandalo del perdono finale. È  un racconto che sconfina dai nostri limiti, dal nostro senso comune, dal nostro modo di intendere l’equità e la giustizia – dalla nostra comprensione del perdono come perfezione di un dono inaudito.
Lo spettacolo, con la regia di Maltauro, – vuole interrogare fino in fondo la parabola, farla risuonare e riverberare, fletterla alle sue estremità, in sospensione tra mito, archetipo e messaggio morale, fino a renderla un’esperienza nuova per gli spettatori, chiamati non solo a meditare, ma a scandalizzarsi ancora.

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“Dio e la manutenzione dell’asina” domenica 28 settembre a Torino

Lo spettacolo del Teatro degli Acerbi partecipa al festival “Il Sacro attraverso l’ordinario”.

Per accompagnare Claudio Zanotto e l’asinella Geraldine nel cammino lungo la via Francigena, appuntamento alle 19.30 San Pietro in Vincoli (zona Teatro SAM).

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NOTE ALLO SPETTACOLO

Questo è il diario di un viaggio…che si farà: un viaggio a piedi, di un uomo solo con la sua asinella, 900 chilometri dal Monginevro a Roma, lungo la Via Francigena.

Di solito avviene il contrario: prima si compie un viaggio, poi lo si racconta.

La novità del progetto sta invece nel fissare in precedenza, tramite il lavoro di scrittura e messa in scena, tutte le emozioni e le suggestioni che si immagina saranno provate lungo il percorso per poi, nel viaggio reale, andare alla ricerca delle stesse suggestioni ed emozioni da rivivere direttamente sul campo, insieme alle riflessioni che ne conseguiranno.

Un po’ come succede in campo scientifico, quando ad un azzardo teorico segue, anche diverso tempo dopo, la conferma nei fatti. Esempio recente è il bosone di Higgs, la cui esistenza è stata confermata a fine giugno 2012, dopo quarant’anni dalla sua teorizzazione.

Il pellegrino protagonista del lavoro teatrale impersona, evidentemente, ogni uomo o donna nello svolgersi del proprio personale cammino esistenziale, e da questa intenzione deriva l’altra caratteristica peculiare del progetto: le domande che nel racconto il protagonista si pone, ora stimolate dalla quadrupede e saggia compagna, ora dalle situazioni che di giorno in giorno i due affrontano, sono state raccolte dalle vive voci del pubblico e dei relatori che sono intervenuti all’iniziativa de “Il Cortile dei Dubbiosi”, una serie di incontri pubblici voluta dal Vescovo di Asti mons. Francesco Ravinale e promossa dall’équipe del Progetto Culturale della Diocesi di Asti, che si è svolta tra dicembre 2012 e marzo 2013. Il Cortile si pone come luogo di libero confronto tra credenti e non credenti su tematiche attinenti i rapporti tra scienza e fede, tra l’uomo e Dio, il significato della vita sulla terra, ecc.  

Le riflessioni emerse durante gli incontri in questa prima fase costituiscono il “cuore” del testo teatrale in fieri: sarà compito artistico del drammaturgo abbinare le singole riflessioni alle 40 tappe del viaggio, attuandone la consonanza con i luoghi visitati, con gli incontri effettuati o con la pratica quotidiana del viaggio e della cura dell’asina.

Vi sono dunque nello spettacolo due piani di narrazione: l’uno descrittivo – luoghi, incontri, azioni quotidiane del pellegrino – l’altro di indagine spirituale e meditativa.

Il senso della “ricerca” domina tutto il racconto: ricerca del proprio “io”, ricerca dell’ “altro” di cui ci si prende cura (in questo caso l’asina) e, soprattutto, ricerca del principio ontologico alla base dell’essere.

Senza contare che il viaggio vero e proprio sulla Via Francigena, sarà poi caratterizzato da una ricerca in più: quella del già “provato” e “conosciuto” nel corso della progettazione teatrale e delle sue rappresentazioni.

Ma il progetto non muterà mai la sua natura di lavoro sempre aperto, in progress, sempre disponibile ad accogliere le nuove domande e suggestioni che lo spettatore potrà condividere con l’attore in un momento di fecondo dialogo e di riflessione al termine della narrazione.

E’ questo un chiaro messaggio, un invito a chiunque voglia mettersi in marcia, accanto a Claudio e Géraldine, e riflettere sulla propria condizione di viaggiatore. O meglio: di “camminatore di domande”.

 

“Un viaggio esistenziale verso una nuova consapevolezza, verso la ricerca del proprio Io interiore. Un pellegrino che impersona ogni uomo o donna nel proprio cammino e una saggia compagna quadrupede condividono pensieri e dilemmi sulla natura divina e umana. (…) tra fare ironico, scherzoso e colloquiale, Claudio Zanotto Contino ci accompagna in una dimensione altra con una narrazione che si articola per ‘divertissement’ e casualità, con una componente linguistica intrisa di grecismi, latinismi, francesismi e parole derivate dal piemontese e dallo spagnolo.
(…) Il pubblico, rapito dallo charme del protagonista e dalla muta presenza dell’asina, percorre quello che diventa, passo dopo passo, il percorso spirituale del viaggiatore, il quale richiama l’attenzione dei presenti con il suono di un corno, tra gli sguardi incuriositi di coloro che incrociano per caso questo bizzarro corteo, in cui l’asino diventa l’elemento insolito e spettacolare.
Ogni sosta, così come le stazioni delle sacre rappresentazioni medievali, dà vita a nuove dissertazioni filosofiche sul rapporto tra Dio e la natura umana. (…) Ci vengono impartite delle vere e proprie lezioni su come comportarsi di fronte alla presenza di un asino. (…)
Lo spettacolo, carico di una forte valenza simbolica, diventa una sorta di catarsi ascetica, simbolo di un lungo e travagliato processo di maturazione ed evoluzione a cui tutti sono chiamati a partecipare, nella ricerca di una qualche verità su se stessi e sull’universo che ci circonda.”

Davide Raitano per Krapp’s Last Post

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