8 GIUGNO 2015: AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DE I TEATRI DEL SACRO
Il titolo dello spettacolo che aprirà la IV edizione introduce uno spiazzante interrogativo: CHI SEI TU? In questa domanda risiede la cifra più autentica della rassegna: far sì che il dialogo tra la scena e la spiritualità sia innanzitutto una domanda precisa che punta a un riconoscimento, a un incontro autentico con sé stessi e con chi ci sta di fronte.
Nel bellissimo allestimento di Vortice Teatro i protagonisti sono due marionette: un uomo e un asino, che intraprendono un viaggio che attraversa l’anima dello spettatore in un crescendo di meraviglia e commozione. Grazie alla maestria di Antonio Panzuto due marionette fatte di “legno povero, stoffa, ferraccio e fil di lana” diventano figure dotate di grazie divina che si avvicinano al suolo solo per sfioramento riportandoci alla leggerezza dell’infanzia, alla capacità di vivere, non solo simbolicamente, la bellezza di parole che salveranno il mondo. Appuntamento alle 18.30 al Teatro San Girolamo.
Alle 21, inaugura uno dei palchi del Real Collegio SANTE DI SCENA originalissima rilettura dell’iconografia sacra da parte del Teatro delle Moire, uno delle compagnie più interessanti nel panorama del giovane teatro di ricerca. Sante visionarie, sante penitenti, sante eremite, sante filosofe, sante bambine… tutte le declinazioni della religiosità femminile vengono tramutate dalla compagnia milanese in strepitosi e affascinanti personaggi teatrali.
Chiude la prima giornata del Festival il primo appuntamento con la danza contemporanea: FREE SPIRIT di Ariella Vidach. Nella coreografia in scena alle 22.30 nel Chiostro del Real Collegio, i corpi dei danzatori sono strumenti espressivi e musicali, in una partitura di corpo/voce/suono che indaga la stretta relazione fra carne e spirito.
Al via anche i laboratori che quest’anno arricchiscono ancor di più il programma lucchese: dal gruppo di spettatori de I 70 – visioni e condivisioni di Giorgio Testa agli studenti universitari del Campus Lucca che raccontano il festival sui social media con l’hashtag #iteatridelsacro.
Informazioni:
www.iteatridelsacro.it | teatridelsacro@gmail.com
cell. 349 0734578
INFO POINT Piazza Real Collegio 13, Lucca
PROGRAMMA 8 GIUGNO
ore 18:30 Teatro San Girolamo
Teatro Fondamenta Nuove – Associazione Vortice di Venezia
CHI SEI TU?_Vangelo dell’Asino paziente
di Antonio Panzuto e Alessandro Tognon
con Antonio Panzuto
voce dell’asino Giuseppe Panzuto
altre voci Abitanti di Laurito (SA)
regia Alessandro Tognon
editing audio Franz Fabiano
scene Antonio Panzuto
luci Paolo Pollo Rodighiero
suoni Stefano Merighi
macchinista di sala Gianugo Fabris
organizzazione Alessandra Lazzaro
in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto
con il Patrocinio di Comune di Laurito (Salerno)
Gesù e il suo asino camminano: due marionette, costruite assemblando legni poveri e stoffe, fer-raccio e fili di lana. La Scena è un pezzo di deserto, un confine, una striscia fra ciò che appartiene al cielo e ciò che appartiene alla terra. Vanno qui e poi là. E camminano. Senza sosta. Se ne vanno a capo scoperto. La morte, il vento, l’ingiuria: ricevono tutto in faccia, senza mai rallentare il passo. Ciò che li tormenta è nulla rispetto a ciò che sperano. Gesù e il suo asino trascorrono la propria vita su circa sessanta chilometri di lunghezza, trenta di larghezza e le due marionette si muovono in sei metri per tre di iuta. Ci sono molte insidie, ma non sono soli, ci sono degli angeli, che anche l’asino sa vedere.
La voce dell’asino racconta questo cammino e la bellezza di parole che salveranno il mondo, dette da quell’uomo amico, nero e vestito di bianco. Tutto il mondo di questo Vangelo dell’Asino è so-speso tra chi sta in alto e chi sta in basso, tra figure che scendono sulla terra di questo teatro e fi-gure che si alzano al cielo, sollevate da semplici contrappesi a sottolineare la loro appartenenza al regno della leggerezza. L’assenza di coscienza dota la marionetta di una grazia divina, perché può eseguire movimenti interdetti al corpo umano e avvicinarsi al suolo solo per sfioramento, senza bi-sogno di pause che interrompono il flusso della danza… rinviando non solo alla nostra infanzia, ma dell’infanzia dell’umanità e della storia, con la sua teatralità essenziale, con la sua capacità di tra-durre simbolicamente fantasie e narrazioni.
ore 21:00 Real Collegio_sala 1
Teatro delle Moire/ Cinzia Delorenzi
SANTE DI SCENA
progetto di e con Cinzia Delorenzi, Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani
da un’idea e con la collaborazione di Luca Scarlini
residenza artistica LachesiLAB, Olinda
costumi Elena Rossi
luci Adriana Renna
coproduzione I Teatri del Sacro, Next/Regione Lombardia, Fondazione Cariplo
La figura della Santa, che negli anni recenti sembra sempre più emergere come feticcio démodé, o chiave di lettura antropologica, invece che come suggestione letteraria d’alto bordo, è uno strepitoso meccanismo di rappresentazione. Le sante, le suore, le devote, le beghine, insomma tutte le donne di fede creavano memorabili spazi di teatralità. Lo spettacolo punta l’attenzione su alcune figure della santità femminile, più o meno note, sviscerandone l’impatto in territori che di norma si riterrebbero poco apparentabili (come ad esempio il western, certo surrealismo o ambiti, altrettanto improbabili, di grottesco teatrale), per disegnare una feature dell’immaginario collettivo, fortissima e per ora raramente studiata nel dettaglio del suo sviluppo e del cerchio delle sue influenze.
ore 22:30 Real Collegio_chiostro
Compagnia Ariella Vidach/AiEP
FREE SPIRIT_rumorale
idea e regia Ariella Vidach, Claudio Prati
coreografia Ariella Vidach in collaborazione con i danzatori
design luci Stefano Pirandello
danzatori compagnia AiEP Alessia Cafariello, Serena Malacco, Camilla Perani, Alessio Scandale, Stefano Roveda
costumi AiEP in collaborazione con Michela Di Savino
organizzazione Anna Premoli, AiEP
con il sostegno di I Teatri del Sacro, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Comune di Milano, DECS Cantone Ticino Swisslos, Dac Città di Lugano
Freespirit è una performance di danza che tratta temi quali l’affinità, l’apertura di pensiero, la fiducia e intende creare le condizioni per generare un momento di condivisione e di relazione tra interpreti e pubblico. La ricerca si focalizza sul rapporto tra movimento e suono per indagare la vocalità come estensione dell’azione in una relazione che esplora il gesto nella sua sintesi, asciugato, incisivo e in grado di esprimere tutto il suo potenziale.
La coreografia, realizzata in collaborazione con i danzatori, crea una partitura corpo/voce/suono che, in un crescendo scandito da movimento e respiro, innesca una successione di eventi verso una condizione di levità con azioni che liberano energie vivaci ed irregolari.